DUE ITINERARI PER VISITARE E SCOPRIRE LE DUE COSTE SALENTINE IONICA E ADRIATICA
Speciale panoramica sulle meraviglie delle coste del Salento
Le coste del Salento, che alternano lunghi arenili a rocce alte sul mare con un’acqua sempre trasparente, sono punteggiate da torri: è stata la paura degli assalti saraceni a farle costruire tra il Quattro e il Cinquecento in modo che si potessero avvistare gli “invasori” ed allertare la popolazione.
Oggi la costa salentina passata la paura dei saraceni e sconfitta la malaria che infestava le coste ha registrato la presenza di centri balneari sorti alla fine dell’Ottocento ed ai primi decenni del Novecento. In questo periodo la borghesia dalla città si reca verso il mare e Leuca, Le Cenate di Nardò, Santa Cesarea Terme diventano mete di grande attrazione tanto da divenire luogo di villeggiatura. Qui, infatti, troviamo numerose ville e dimore antiche in tutti gli stili architettonici che impreziosiscono queste località.
INCOMINCIAMO CON LA SCOPERTA DELLA COSTA ADRIATICA …
La punta estrema del Salento è rappresentata da Santa Maria di Leuca (de Finibus Terrae)
Nella marina di Leuca la costa è prevalentemente frastagliata e nei dintorni ci sono molte grotte. Superato il porto troviamo una piccola spiaggia dove vediamo due “bagnarole”: costruzioni in tufo dove le nobildonne, che abitavano le meravigliose ville sul lungomare, andavano a cambiare il costume e fare il bagno lontano da occhi indiscreti.
Alzando lo sguardo verso il faro e salendo per ammirarlo da vicino scopriamo la Basilica di Santa Maria di Leuca. Sul piazzale antistante la Chiesa si può ammirare uno scorcio di Leuca, il suo porto e una parte di costa ionica. Sul lato destro, guardando giù tra i pini notiamo due scalinate con al centro una cascata monumentale che sta ad indicare il terminale dell’acquedotto pugliese (l’opera irrigua più lunga d’Europa, 800 km. di condutture che partono dagli invasi della Basilicata e del Molise).
Prendiamo la litoranea per Otranto e subito ci troviamo a percorrere una strada con uno scenario panoramico e paesaggistico fra i più belli che abbiamo in Italia.
Dopo pochi km arriviamo al Ciolo, un luogo “cult” per i turisti: è un’insenatura profonda sulla costa e per attraversala hanno dovuto costruire un ponte in ferro. Qui troviamo ragazzi che si sfidano a fare tuffi da tutte le altezze, mentre scendendo per una lunga e tortuosa scalinata troviamo una spiaggetta con le sue acque sempre calme e trasparenti.
Riprendiamo il viaggio, uno scenario panoramico di roccia a strapiombo sul mare e macchia mediterranea ci accompagna fino ad arrivare a Tricase porto: piccola cittadina portuale. L’attrattiva più importante la troviamo, però, prendendo la direzione verso Tricase. In mezzo alla strada, infatti, ci imbatteremo in due esemplari unici al mondo di querce vallonee ormai estinte e patrimonio vegetale dell’umanità la cui età è stata individuata intorno agli 800 anni.
Riprendendo la costa e prima di arrivare a Castro dobbiamo fermarci presso l’insenatura di Acquaviva, formatasi nei secoli da un vecchio torrente preistorico che sfociava al mare ed ora prosciugato. Qui troverete una piccola spiaggetta ed entrando in acqua avvertirete le forti correnti di acqua fredda.
Proseguendo il viaggio dopo poco si arriva a Castro, graziosa cittadina sul mare. L’attrattiva maggiore si trova nella rocca alta di Castro la più vecchia parte del paese dove possiamo ammirare un castello, un piccolo centro storico e dal belvedere si può scorgere un lungo tratto di costa rocciosa.
A Castro troviamo anche la famosa grotta della Zinzulusa che si visita in una mezz’ora accompagnati dalle guide del luogo. Usciti dalla grotta troviamo una piscina comunale di acqua salata dove rinfrescarci.
La località che incontriamo dopo è Porto Miggiano, sotto la sua torre troviamo una vera e propria piscina naturale ricavata dalle rocce che la riparano dal mare.
Proseguendo ancora arriviamo nella splendida cittadina di Santa Cesarea Terme, nota per i moderni impianti termali. Il simbolo che la rappresenta è la famosa e maestosa villa Sticchi in stile moresco raffigurata in tutte le cartoline della Puglia.
Dopo alcuni chilometri raggiungiamo Porto Badisco, località famosa al mondo per la Grotta dei Cervi. Ha una spiaggetta stretta ma molto profonda dove i pescatori riparano le loro piccole imbarcazioni e dove la leggenda racconta sia approdato Enea quando arrivò’ in Italia per fondare poi Roma.
Da porto Badisco sino ad Otranto cambia radicalmente il panorama paesaggistico: la macchia mediterranea e gli ulivi spariscono d’incanto e lasciano il posto ad una terra rossa e piena di sassi senza vegetazione, scenario inusuale e bizzarro per il nostro territorio. Proseguendo, passeremo vicino alla parte più orientale d‘Italia ed in quel punto troveremo un piccolo faro di Punta Palascia che ne testimonia il luogo.
Guidando ancora verso Otranto pochi chilometri prima di raggiungere la cittadina , possiamo visitare un luogo alquanto emozionante: la cava di bauxite.
Un enorme cratere riempito d’acqua negli anni con una vegetazione di macchia mediterranea che lo circonda ed ha la caratteristica di una terra marziana.
Arriveremo finalmente ad Otranto e ci prepariamo a visitare questa cittadina con una storia antica ed interessante che ci lascerà stupiti ed affascinati…
Dopo Otranto ci dirigiamo verso i due laghi Alimini, due specchi d’acqua uno salato ed uno dolce, circondati da una fitta pineta che si affaccia su spiagge con arenile di sabbia più scura ed un mare che è la meta preferita dei serfisti e dei velisti.
Poco lontano troviamo un paesino di pescatori : Torre Sant’Andrea che con le sue caratteristiche rocce calcaree in mezzo al mare assume un fascino particolare.
Proseguendo lungo la costa incontriamo la rinomata località di Torre dell’Orso, spiaggia dei cittadini leccesi, che con la sua ampia baia di finissima sabbia attira molti turisti. Quello che la caratterizza sono due rocce calcaree in mezzo al mare chiamate le “due sorelle”.
Lasciato Torre dell’Orso proseguendo per pochi chilometri troviamo Roca Vecchia: una località costiera delle marine di Melendugno posta tra San Foca e Torre dell'Orso. Sede di importanti scavi archeologici, è un centro turistico di rilievo durante il periodo estivo, ma la sua attrattiva principale è la grotta della poesia una sorta di piscina naturale modellata nei secoli dal mare.
LA SCOPERTA DELLA COSTA IONICA…
parte da Torre San Gregorio una insenatura rocciosa con piccola spiaggetta. Qui le navi romane, partendo dalle coste africane, sostavano dal loro lungo viaggio per tornare a Roma perché trovavano delle sorgenti di acqua dolce dove approvvigionarsi e dove c’era il porto della vecchia città di Veretum oggi Patu’.
Procedendo verso nord il litorale è frastagliato e si susseguono piccoli campi coltivati, muretti a secco e mare aperto. Arriviamo a Torre Vado dove ci imbattiamo nella sua torre antica, fra le poche, rimasta miracolosamente intatte e dove si trova il piccolo porticciolo turistico da dove partono le imbarcazioni per fare visitare ai turisti le numerose grotte che si trovano sia sul lato ionico che sul lato adriatico, circumnavigando la punta estrema del Salento.
Subito dopo troviamo la località di Posto Vecchio e Marina di Pescoluse famosa ormai per le sue bianche spiagge con dune alle spalle ed un mare con acque basse e trasparenti che richiama quello dei mari più ambiti dai turisti di tutto il mondo e per questo motivo denominate le Maldive del Salento….
Non da meno sono le spiagge di Torre Pali e Lido Marini che troviamo proseguendo lungo la costa.
Salendo ancora ci imbattiamo nella località di Torre Mozza che ha una bella spiaggia a ridosso dell’abitato da dove parte un lunghissimo arenile fra i più rinomati e frequentati del Salento (le Marine di Ugento) che arriva sino a Torre San Giovanni porticciolo turistico e cittadina molto vivace sia d’estate che d’inverno.
Qui possiamo sostare in uno dei numerosi lidi attrezzati che ci sono su questi circa 7-8 km. di costa sabbiosa dove un mare con acque chiare, trasparenti e basso ci permette di dire che siamo in una delle spiagge più belle del Salento.
Partendo da Torre San Giovanni direzione nord ci imbattiamo in un paesaggio di costa bassa frastagliata incontrando piccoli paesi sul mare sino ad arrivare dopo l’abitato di Marina di Mancaversa dove lasciando la litoranea e dirigendosi verso la vasta pineta arriviamo a Lido Pizzo e Punta della Suina due famose località all’inizio della baia di Gallipoli che in lontananza si intravede.
Proseguiremo verso Gallipoli città fra le più interessanti del Salento per storia e posizione, la città vecchia sorge su un’isola, dove il castello, il mercato del pesce, il porto, le mura antiche e la piccola spiaggetta della Purità la caratterizzano.
Proseguendo lungo la costa in direzione nord incontreremo due belle località di mare Santa Maria al Bagno e Santa Caterina che nel loro abitato hanno delle bellissime ville incastonate nella pineta che le circonda.
Subito dopo arriveremo nel Parco regionale protetto di Porto Selvaggio riserva naturale dove possiamo trascorrere delle ore in relax nella sua pineta che scende a picco verso il mare e dove troveremo una delle baie più belle di questo territorio.
Ancora salendo incontreremo due località rinomate per le loro spiagge: Torre Inserraglio e S. isidoro. Ma facendo ancora qualche chilometro più in su arriveremo a Porto Cesareo, cittadina senza centro storico, ma con tante pescherie rifornite da pescatori che hanno le loro barche nel piccolo porticciolo posto di fronte alla famosa isola dei conigli.
Porto Cesareo è meta turistica soprattutto perché vicina a Punta Prosciutto famosissima ed apprezzata spiaggia salentina per i suoi fondali bassi e le sue acque trasparenti.
LA STORIA DEI FICHI NEL SALENTO
La specie dei fichi ha prodotto nei secoli moltissime varietà infatti nel periodo rinascimentale in Italia se ne contavano circa cinquecento.
Oggi di tutta questa enorme varietà se ne contano solo alcune decine per ogni regione d’Italia.
Il fico è originario dell’Asia Minore e come attestano dei documenti Egizi la sua coltivazione è antichissima.
Secondo alcuni studiosi furono i Fenici ad diffonderlo nelle isole del Mediterraneo, in Portogallo, in Francia e oltre la Manica.
In Italia è coltivato almeno a partire dall’VIII secolo a.C.; i Romani lo diffusero in Europa, i Persiani lo portarono in Cina e nel XIX secolo d.C. si diffuse in India. Nella prima metà del 500 molte varietà arrivarono in America, con le spedizioni spagnole, ed infine ,in Australia e nell’Africa Meridionale.
Per gli antichi, i frutti erano doni degli dei: Pomona era la divinità che presiedeva alla loro maturazione. A questa i Latini avevano associato il dio Vertumno che controllava il ciclo delle stagioni.
La mitologia narra che Vertumno escogitò una serie di inganni per conquistare la giovane Pomona.
Come detto in Italia nel periodo rinascimentale si contavano più di 500 varietà ma bisogna arrivare al secolo XIX per trovare studi sistematici.
In tutta la Puglia, la coltura del fico ha avuto per secoli una funzione fondamentale di sostentamento delle famiglie piu’ povere e nell’economia agricola del territorio. Il suo successo è da attribuirsi a diversi fattori quali la spiccata adattabilità della pianta a qualsiasi terreno, la brevità dei tempi di fruttificazione, il modesto fabbisogno idrico ma, soprattutto, la prelibatezza del gusto e le numerose proprietà nutritive.
E se i frutti freschi costituivano una delizia estiva, quelli secchi apportavano alla dieta invernale un contenuto calorico difficilmente reperibile in quegli anni nella povera cucina contadina.
Per l’essicazione dei fichi si usavano vari metodi: graticci di canne, infilzati interi con lo spago ed appesi al sole oppure stesi sul tetto delle Pajare (costruzioni in pietra rurali salentine), finita l’essiccazione si passavano negli antichi forni (furneddhi) che si trovavano in campagna.
Una volta sfornati venivano spolverati di cannella e disposi ancora caldi in grandi vasi di terracotta (capase) foderati di foglie di alloro i migliori venivano con una mandorla appena tostata ed un pezzettino di buccia di limone. Chiusi ermeticamente questi contenitori venivano aperti per le grandi occasioni di festa.
Nella Tenuta Specolizzi questo meraviglioso frutto è presente con piante di varie varietà che gli ospiti possono gustare nei vari periodi della stagione sia freschi che essiccati.
Infatti nel prelibato brunch salentino proposto ogni mattina dalla padrona di casa troviamo sia il frutto fresco che quello essiccato ed inoltre è presente nella preparazione di numerosi dolci come tradizione locale vuole.
I VINI SALENTINI
La provincia di Lecce con ben otto Doc e tre IGT viene accredita come una delle più importanti aree vitivinicole italiane.
Sulle tavole degli italiani e sui mercati internazionali sono ormai comuni i vini Doc: Salice salentino, Copertino, Nardò, Leverano, Alezio, Matino, Galatina e Squinzano senza dimenticare il Primitivo di Manduria.
Molto apprezzati sono i vitigni autoctoni che sono stati rivalutati dopo lunghi anni ad iniziare dal Negroamaro che ha nelle sue qualità organolettiche il resveratrolo (l’acido organico toccasana delle arterie).
Da questo vitigno insieme alle malvasie nere della nostra provincia si ottengono i migliori rosati al mondo.
Il Primitivo considerato il vitigno dei poveri, usato per tagliare i più blasonati vini francesi o italiani, negli ultimi anni ha avuto una rilevante ascesa per merito di molte cantine vitivinicole pugliesi che ne hanno esaltato il gusto.
Il settore vitivinicolo salentino sta conoscendo un periodo fiorente per il continuo aumento delle etichette prestigiose da parte delle aziende vinicole private locali che hanno fatto passi da gigante raggiungendo punte d’eccellenza, suggellate dal conferimento di numerosi premi e riconoscimenti nelle più importanti rassegne del settore sia italiane che straniere.
Nella Tenuta Specolizzi esiste uno spazio per la vendita di questi pregiati vini. Il suo proprietario Mario, conoscitore del settore, saprà consigliarvi al meglio sull’acquisto.
10 MODI DIVERSI DI UTILIZZARE L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA
Buono e sano, l’olio extravergine d’oliva si può usare in svariati modi dalla cura della casa alla cosmetica, dai massaggi al giardinaggio. L’olio extravergine d’oliva è un prodotto fra i più conosciuti ed apprezzati del made in Italy.
L’Italia è il paese con il maggior numero di cultivar d’olivo al mondo.
Denominato “oro verde” l’olio d’oliva è uno degli interpreti principali della nostra tradizione culinaria da Nord a Sud. E’ uno degli elementi fondamentali della dieta mediterranea ed il nostro organismo ne beneficia molto dal suo consumo, inoltre si può utilizzare per altri scopi, che escludono l’uso alimentare.
Ecco i 10 modi diversi di utilizzare l’olio extravergine d’oliva:
- per struccarsi: l’olio d’oliva è adatto per togliere il trucco in modo delicato: basta qualche goccia su un dischetto di cotone per eliminare qualsiasi traccia di trucco.
- come idratante: le zone del corpo si possono massaggiare, come i gomiti o le ginocchia con un po’ di olio d’oliva per idratarle in maniera ottimale.
- contro le smagliature: per le proprietà rigeneranti ed elasticizzanti l’olio d’oliva è utile per prevenire o attenuare le smagliature.
- per il bagno: versando qualche goccia di olio d’oliva nella vasca da bagno si rende la pelle più morbida e idratata.
- per esfoliare le labbra: si può realizzate con olio d’oliva, miele e zucchero di canna uno scrub naturale che elimina le pellicine dalle labbra in modo che diventino morbidissime.
- per i massaggi: da sempre l’olio d’oliva è usato nei massaggi e si può personalizzare mescolandolo agli olii essenziali che preferite.
- per lucidare i mobili: invece con un cucchiaio di olio e del limone si ottiene un composto che imbevuto in un panno renderà i vostri mobili uno splendore.
- per eliminare adesivi ed etichette dai barattoli: le etichette e gli adesivi invece si possono ungere con dell’olio e dopo qualche minuto vengono via in maniera naturale.
- per togliere la vernice: le mani sporche di vernice si puliscono con una miscela di olio d’oliva ed un po’ di sale o zucchero rendendole anche morbide.
- per pulire gli attrezzi da giardinaggio: tutti gli attrezzi di lavoro se strofinati con un panno imbevuto di olio d’oliva li conserverà dalla ruggine e dallo sporco.
LASCIATI COINVOLGERE DAL RITMO IRRESISTIBILE DELLA TARANTA
La Notte della Taranta è sicuramente il più grande evento salentino, dove ballerini professionisti mostrano a tutti il volto artistico e folkloristico del Salento.
Noi della Tenuta Specolizzi, a pochi km dal luogo dell’evento finale, vogliamo raccontarti le origini di questo evento e perché è così importante e suggestivo, tanto da attirare ogni anno centinaia e centinaia di turisti.
Visitare un posto vuol dire anche cercare di scoprirne l’anima, i segreti dietro i colori sfumati delle case, le tradizioni che a volte si disperdono nell’eco di una voce antica e talvolta riemergono in tutta la loro forza primitiva.
Un turista che viene nella terra bagnata dai due mari non può non addentrarsi nella Grecia Salentina. Qui sentirà in lontananza le percussioni incessanti dei tamburelli. I suoi occhi scorgeranno balli ossessivi, ripetitivi, frenetici.
Capirà così che una donna è stata vittima del morso della taranta e quindi bisognerà liberarla.
Solo allora realizzerà di essere in parte tornato indietro nei secoli. Solo allora sentirà gli inconfondibili suoni della “La Notte della Taranta”, il più grande festival musicale dedicato al recupero della pizzica salentina e alla sua mescolanza con altre espressioni e differenti linguaggi musicali, dal rock, al jazz, dalla world music alla sinfonica.
Una mistura che permette alla musica folk di rinascere sempre a nuova vita di rivitalizzarsi seppur nella fedeltà a caratteristiche stilistiche inconfondibili.
Il festival nasce il 1998 sotto la spinta dei comuni della Grecia Salentina e dell’istituto Diego Carpitella.
Oggi è diventato il punto di riferimento del circuito turistico locale, strumento eccellente per la valorizzazione del patrimonio culturale un prestigio raggiunto anche grazie all’intervento della provincia di Lecce e della regione Puglia che figurano fra gli enti promotori.
La manifestazione si svolge nel mese di agosto in modo itinerante nei paesi della Grecia Salentina ad esibirsi i migliori musicisti salentini a confronto con artisti di fama internazionale.
Il momento conclusivo è il concertone finale di Melpignano, una notte lunghissima, piena di ritmi e sonorità assolutamente coinvolgenti a cui partecipano decine di migliaia di persone provenienti da tutta Italia e dal mondo.
La Tenuta Specolizzi è a pochi km dalla cittadina di Melpignano e tutti gli anni ospita molti turisti appassionati di questa kermesse musicale.
TENUTA SPECOLIZZI
Scopri la Tenuta Specolizzi, una masseria nel Salento vicina al mare che ti offre la possibilità di vivere questa bellissima terra in maniera autentica.
Presso la Tenuta Specolizzi, comfort e tradizione si fondono consapevolmente per offrirti un ambiente irresistibile, dal fascino di una masseria d’altri tempi.
Ristrutturata nel 2002, la tenuta, ha rivestito le spoglie di una vetusta masseria salentina, facendola evolvere in un resort in campagna dall'architettura fine e delicata, in totale sintonia con l’ambiente circostante.
Il soggiorno qui regala una vacanza indimenticabile durante la quale trascorrere attimi di gioia e spensierata condivisione, alternati a preziosi momenti di vero relax.
Nella Tenuta Specolizzi ti aspettano camere luminose, cibo genuino proposto durante il brunch del mattino, centro benessere con trattamento personalizzato e l’esclusiva possibilità di poter usufruire di due piscine all’ interno della masseria, di cui una con vasca idromassaggio e l’altra da completo relax, attrezzate con ampio solarium e lettini.
A rendere il soggiorno indimenticabile contribuisce il clima familiare, cordiale e sereno, che vi farà conoscere come vivere la quotidianità di un agriturismo, toccando da vicino i valori e le splendide tradizioni di questa secolare cultura.
Lasciati trasportare dall’incredibile fascino della Tenuta Specolizzi, l’anima del Salento a servizio della più amabile ospitalità.
vedi tutte ›
La Tenuta Specolizzi è un vero gioiellino del Salento!
Angelagiacomo - 18-09-2024
Ilaria 24
Ilaria - 30-08-2024
Sorpresa...
Alessandro Gesini - 17-08-2024
Grazie per l'ospitalita'
PiergiorgioG924 - 14-07-2024
Accoglienza con la A maiuscola!
lababi69 - 09-06-2024